Crisi Beko Europe. Magni: «Il Ministro Urso spieghi in Aula come intende usare la Golden Power».
«Il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso venga in Aula a riferire per spiegare cosa intende fare il governo rispetto alla crisi della Beko Europe, che conta migliaia di addetti occupati negli stabilimenti di Cassinetta di Biandronno in provincia di Varese – la più grande fabbrica italiana di elettrodomestici con 2.200 lavoratori, il polo di eccellenza per la produzione di elettrodomestici da incasso – Melano e Comunanza nelle Marche, Siena e il centro logistico di Carinaro in provincia di Caserta».
Ieri la multinazionale turca degli elettrodomestici Arcelik, proprietaria del marchio Beko, ha presentato al Mimit un piano di ristrutturazione lacrime e sangue che prevede la chiusura di due stabilimenti, Siena e Comunanza nelle Marche, la riduzione drastica della fabbrica di frigoriferi di Cassinetta di Biandronno, una ristrutturazione con circa 2.000 esuberi. L’annuncio arriva dopo 12 anni di cassa integrazione tra ex Whirlpool e Beko Europe ed è un sostanziale smantellamento delle attività dell’azienda nel nostro Paese.
«Il governo ha messo la Golden Power e il ministro Urso, che ieri era assente all’incontro che si è svolto proprio al suo ministero, ci deve venire a spiegare come la intende usare: vanno scongiurati i licenziamenti e la chiusura degli stabilimenti».
Lo afferma in Aula a palazzo Madama il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni, che sulla crisi della Beko ha presentato un’interrogazione sottoscritta anche dalla senatrice del Pd Susanna Camusso.