Grave episodio di razzismo a Crema, vittima Sabrina Badaoui, della segreteria provinciale di Sinistra Italiana.
Sporta denuncia per discriminazione e diffamazione
Accusata ingiustamente di furto, bloccata fino all’arrivo delle forze dell’ordine e apostrofata con insulti razzisti dalla responsabile di un negozio di Crema.
Questo è quanto è accaduto giorni fa a Sabrina Badaoui, trentenne di origini marocchine e componente della segreteria di Sinistra Italiana di Cremona.
Sabrina, dopo aver effettuato con la sorella e la madre alcuni acquisti al negozio Pepco di un centro commerciale di Crema, è stata incolpata, senza alcun fondamento o prova, di aver derubato una cliente, e trattenuta dalla responsabile del negozio.
La responsabile, in attesa dell’arrivo delle forze dell’ordine, anche di fronte a testimoni che nel frattempo si erano avvicinati, non ha celato le sue idee discriminatorie utilizzando espressioni degne del decalogo del buon razzista come “Tornatene nel tuo Paese”, “Nel vostro Paese potete fare quello che volete, ma non qui“, e rivolgendo a Sabrina e a sua sorella ha utilizzato aggettivi come “schifosa”.
Alla risposta di Sabrina, che è nata a Crema, “Siamo italiane”, la donna ha replicato con “Purtroppo“.
L’intervento delle forze dell’ordine è stato risolutivo: i carabinieri hanno infatti appurato l’infondatezza delle accuse: Badaoui ha così sporto denuncia per diffamazione e discriminazione, verso la responsabile del negozio.
«Il razzismo esiste ancora? – si domanda Badaoui – Il razzismo esiste e viene alimentato dal governo e da molte istituzioni – che dovrebbero invece rappresentare ogni singolo cittadino, senza discriminazione alcuna – e dall’oscurantismo becero dalle destre. Ogni giorno assistiamo a dibattiti televisivi che vedono coinvolti anche bambini e ragazzi di origini straniere che vengono trattati come cittadini di serie B, con meno diritti, nonostante la Costituzione parli chiaro: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”. Se la Costituzione è dalla nostra parte, cosa ferma la nostra società da un reale cambiamento? Possiamo urlare, ma non possiamo cambiare società senza una battaglia comune – conclude la militante di Sinistra Italiana – Siamo italiani, siamo marocchini, siamo stranieri. Siamo umani, questo è ciò che conta».
Sulla vicenda interviene anche Paolo Losco, segretario provinciale di Sinistra Italiana Cremona. «Quanto accaduto ha del grottesco. Sabrina ha gli strumenti per contrastare queste gravi violazioni della dignità umana, ma a quante altre persone che non hanno gli stessi strumenti succede, quotidianamente, qualcosa del genere? La (ir)responsabile del negozio non fa un torto solo a stranieri o presunti tali, ma a tutti gli italiani perbene. L’Italia, fortunatamente, è molto meglio di come la vorrebbero i razzisti, che purtroppo, troppo spesso, si sentono legittimati, nei fatti e nelle parole, da un governo in costante campagna elettorale e che usa la discriminazione come mezzo di propaganda. L’odio alimenta odio».