
“Situazione carceraria al collasso, in Lombardia come in Italia. Servono proposte concrete”
ROSATI (AVS): «La situazione carceraria in Lombardia come in Italia è al collasso. Sovraffollamento, deficit abitativi, igienici e sanitari, carenza di personale, suicidi e maltrattamenti sono i tratti distintivi della condizione delle carceri italiane e lombarde. Il documento votato oggi dal Consiglio rappresenta un fatto nuovo, anche se permangono le differenze di fondo su pene deflattive e alternative fuori dal carcere».
Su iniziativa delle opposizioni, il Consiglio regionale odierno è stato interamente dedicato alla situazione carceraria in Lombardia. Due gli ordini del giorno depositati e portati in votazione: il primo delle opposizioni, l’altro della maggioranza. L’accordo intervenuto tra maggioranza e opposizione ha portato a votare, alla fine, un documento unitario che tiene conto delle richieste delle minoranze.
Sul tema il consigliere regionale di Alleanza Verdi Sinistra, Onorio Rosati, ha dichiarato.
«Oggi il Consiglio regionale, in seduta straordinaria, ha discusso un unico tema, quello della condizione carceraria in Lombardia. Si tratta di un fatto importante, esito dell’iniziativa delle opposizioni. È importante quindi aver trovato, pur nelle differenze esistenti tra maggioranza e minoranza, punti di intesa e individuato proposte concrete».
Tra i punti di intesa frutto dell’accordo, il Consiglio impegna la giunta a intraprendere azioni per potenziare i percorsi di accompagnamento e di reinserimento sociale e lavorativo delle persone detenute e attivare corsi di formazione per gli agenti di polizia penitenziaria e gli educatori che operano all’interno delle strutture carcerarie. Nei confronti di Parlamento e governo, l’ordine del giorno chiede all’esecutivo di incrementare i fondi da destinare a nuove assunzioni di agenti di polizia penitenziaria, prevedere indennità economiche specifiche al personale socio-sanitario, garantire soluzioni abitative adeguate al personale di polizia penitenziaria e valorizzare la rete dei garanti dei diritti dei detenuti.
Sempre nei confronti del governo e del Parlamento, il documento chiede di finanziare indennità specifiche per gli operatori sociosanitari degli istituti penitenziari, supportare il personale di polizia penitenziaria dal punto di psicologico, siglare accordi per l’inserimento sociale e lavorativo delle persone detenute, avviare campagne di screening e di prevenzione della popolazione carceraria e infine assicurare una maggiore presenza di psicologici, educatori, psichiatri e infermieri all’interno delle strutture penitenziarie.
«Rimangono – ha concluso Rosati – le differenze di fondo tra destra e sinistra sul tema della condizione carceraria e sulle iniziative da assumere per affrontare l’attuale emergenza. Tra queste, per ridurre il peso del sovraffollamento attuale, servirebbe ricorrere alle pene alternative. Una strada che incontra però ostacoli a causa della mancanza di strutture abitative esterne al carcere. E poi servirebbe applicare le cosiddette misure deflattive, come la liberazione anticipata speciale per gli ultimi diciotto mesi, provvedimenti di indulto e di clemenza, come chiesto di recente dal portavoce della Conferenza nazionale dei garanti delle persone private della libertà personale. Su questi due temi la destra ha fatto muro».
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Dati sulla situazione carceraria in Lombardia
(dati riportati nella mozione depositata dalle opposizioni in Consiglio regionale dell’8 ottobre 2024)
La Lombardia presenta sul proprio territorio 19 istituti penitenziari. Alla data del 23 settembre 2024 la popolazione ristretta degli adulti presenti negli istituti penitenziari o soggetti a misure di sicurezza detentiva constava di 8.919 persone; a fronte di una capienza regolamentare di 6.146 posti, il numero dei posti realmente disponibili era di 5.825; l’indice di sovraffollamento regionale superava il 153%, con picchi allarmanti superiori al 200% nelle case circondariali di San Vittore (227,89% nel maschile e 180,46% nel femminile) e Canton Monbello (204,95%), e situazioni superiori al dato regionale anche nei casi delle case circondariali di Busto Arsizio, Como, Lodi, Varese, Bergamo, Mantova e delle CR di Vigevano e Brescia. Alla stessa data, le persone detenute in Lombardia erano 8.473 uomini e 446 donne (di cui 4 madri con un totale di 4 figli al seguito); esse si suddividevano in 4.862 persone con cittadinanza italiana e 4.057 persone con cittadinanza straniera; le classi d’età più rappresentate erano quelle dei 45-59 anni, dei 35-44 anni e dei 25-34; nell’ultimo anno sono aumentate le persone di origine straniera e le persone delle classi d’età 18-24 anni e 45-59 anni.
Al 15 settembre 2024, le persone minorenni e giovani adulte collocate presso l’IPM “Cesare Beccaria” di Milano erano 54; anche nel caso della popolazione dei minori si rileva un aumento di persone detenute, in particolare nella classe d’età 16-17 anni.
La popolazione ristretta si completa con le persone in attesa di esecuzione di provvedimenti di espulsione all’interno dei CPR; in Lombardia, nel CPR di via Corelli a Milano, alla data del 18 luglio 2024 risultavano presenti 46 persone, la maggior parte delle quali molto giovane.